51 -quando manca la politica vince la criminalità








Marino sindaco di Roma viene mandato a casa dopo che i consiglieri della sua maggioranza ed alcuni altri danno le dimissioni e così viene azzerato il consiglio comunale. La maggioranza di Marino va in frantumi per via di “mafia capitale” che vede sostanzialmente il comune amministrato da un insieme di forze politiche di destra centro e sinistra che trafficano di risorse pubbliche, se ne appropriano impuni e sostanzialmente corrompono ogni maggioranza che amministri la capitale. Marino si era accorto che il comune era retto da una “amministrazione parallela” e confidava di darci una svolta con la propria forza e la collaborazione di alcuni generosi ma nel combinato disposto della sua alterigia e della sua superficialità, la delinquenza annidata nei gangli della politica criminale e in quelli altrettanto criminali di alcuni uffici amministrativi, la “mafia capitale” non era granche scalfita e nemmeno lontanamente sconfitta. Capuozzo a Quarto da le dimissioni da sindaco dopo una serie di figuracce e dichiarazioni contraddittorie manifestando così appieno di non essere ne in grado di fare il sindaco ne di sapere che avrebbe amministrato un comune mafioso dove già due volte era stato sciolto il consiglio comunale per infiltrazioni mafiose. I 5Stelle le hanno tolto il simbolo ma questo non era così importante. La faccenda é molto semplice. A Quarto le liste di centrosinistra non si erano potute presentare perché che aveva autenticato le firme di presentazione non era residente nel comune delle elezioni. Una correttezza formale del tutto insulsa. La mafia quartese aveva preordinato di fa convergere i voti delinquenziali su un candidato del PD ma –dopo la cancellazione della lista PD- aveva deciso di riversarli su un candidato 5S che risulterà il più eletto e quindi nominato presidente dell'assemblea. Il tipo si presenterà ben presto dalla sindaco per riscuotere la vittoria chiedendo una assegnazione mafiosa di un impianto sportivo e facendole presente che abitava in una casa dal (probabile) condono fuorilegge: che si sbrigasse quindi a pagare la cambiale della vittoria elettorale.
Esattamente come la stronzata degli scontrini vecchi e nuovi del sindaco Marino anche questa del condono fuorilegge (casa costruita oltre i termini previsti) dimostrano la superficialità di una classe politica –Marino e Capuozzo- che prende troppo sottogamba tutto mentre una c.d. stampa libera fa girare la ventola della cacca qualunquista mettendo tutto sullo stesso piano di un atto mafioso. Epperò in politica vale sempre il principio per cui la moglie di Cesare ecc. ecc. Fato questo quadro mi pare che da queste vicende, al di la dei risvolti penali e civilistici emergano alcuni problemi: 1. La distruzione dei partiti ha avvantaggiato la criminalità che in questo modo può manovrare più liberamente sia nella scelta dei candidati che nella convergenza dei voti criminali. 2. Siamo in presenza di sindaci assolutamente modesti come conoscenza e pratica della legalità democratica. 3. Sono sindaci di nessuna formazione politica ed amministrativa, troppo narcisi, troppo sicuri di se, troppo ignoranti. 4. I partiti centrali hanno abbandonato al loro destino questi sindaci neofiti che approdavano in situazioni già di grande emergenza politica criminale amministrativa. 5. A Roma come a Quarto il PD e i 5S non dovevano nemmeno arrivare al primo consiglio comunale, ma dare subito dopo l'elezione le dimissioni di tutti. Perché era noto anche al basolato romano come a cagnetti quartesi che erano elezioni inquinate dal voto mafioso ed erano comuni in cui GRAN PARTE della burocrazia non solo andava allontanata ma financo arrestata e mandata direttamente al 41bis. 6. PD e 5S non hanno questo problema “solo” a Roma e/o a Quarto. Tutti i partiti non hanno questi problemi “solo” in pochi comuni. Poiché la delinquenza si infiltra dappertutto sia dove scorrono denari pubblici che dove –apparentemente come la nord- tutto pare più “facile e scorrevole”, da un lato occorre che i partiti abbiano le antenne ben distese per cogliere il minimo segna di sbandamento e dall'altro debbono dismettere-specie al nord- l'idea razzista per cui “noi ne siamo immuni” . A Roma la mafia traffica sui rifiuti, sull'accoglienza degli immigrati, sulle manutenzioni perché una burocrazia elefantiaca e “sformata” é da secoli incline al malaffare. A Quarto traffica sull'assegnazione di un impianto sportivo oppure su un condono fatto fuori tempo massimo. In un comune del nord invece magari scatta l'operazione ricatto al sindaco coll' “aggetto siffredico” che farebbe ridere nel genere se la sostanza non fosse dello stesso genere di Quarto o Roma.












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