9 - Nel 2016 arrivano 3,2 milioni di investimento.








22 dicembre 2015













Con delibera di Consiglio Comunale n. 70 del 30-11-2015 é stato approvato l’assestamento del bilancio di di previsione 2015 (ed altro).
La delibera la trovate qui: http://www.halleyweb.com/c016089/mc/mc_attachment.php?x=&mc=8640&

Leggiamo: Il Cons. Rizzo procede ad illustrare il punto spiegando innanzitutto che cosa si intenda per assestamento. L'assestamento, precisa, da approvare entro il 30 novembre, è la manovra che fotografa la situazione delle entrate e delle uscite a questa data e che consente quindi di rideterminare le risorse a disposizione: iscrivendo a bilancio le risorse aggiuntive, vale a dire le maggiori entrate, che si prevede di accertare o incassare entro la fine dell'anno; eliminando o riducendo le entrate che erano previste, ma che non saranno accertate o incassate nella misura prevista, vale a dire minori entrate; iscrivendo a bilancio le risorse aggiuntive necessarie per completare il programma amministrativo dell'anno in corso, dunque maggiori uscite; eliminando o riducendo le risorse che, a questo punto dell'anno, non risultano più utilizzabili, dunque minori uscite. Indica successivamente un passaggio che è molto importante che è quello che riguarda per quest'anno una novità.

Qui viene il buono:
In base ai nuovi principi contabili della legge finanziaria 2016 (adesso però si chiama Legge di Stabilità…) , spiega, e al nuovo art. 183 del Testo Unico degli Enti Locali, l'avanzo di amministrazione iscritto a bilancio può essere utilizzato per finanziare l'intero importo del quadro economico di un'opera pubblica, purché le relative spese siano state prenotate, che cioè il bando di gara sia stato pubblicato entro il 31.12.2015.

Per questa ragione, aggiunge il Cons. Rizzo, nell'assestamento di quest'anno sono stati aggiunti 3 milioni e 228 mila euro di avanzo di amministrazione per finanziare spese di investimento.

Procede ad indicare le cifre finali e complessive di assestamento in termini di maggiori e minori entrate, e maggiori e minori spese oltre all'utilizzo, già precisato, dell'avanzo pari ad euro 3.228.952,00. 
Procede successivamente ad elencare le spese di investimento finanziate con avanzo di amministrazione ed invero:
1.       la realizzazione del nuovo edificio scolastico per euro 1.835.000,00,
2.      i lavori di ristrutturazione spogliatoi presso CV1 per euro 600.000,00,
3.      la realizzazione dell'approdo del fiume Brembo per euro 78.000,00,
4.      la manutenzione straordinaria delle strade e marciapiedi per euro 230.000,00,
5.      acquisti per dotazioni informatiche, ufficio CED, per euro 6.100,00,
6.      sistemazione scuole medie - fotovoltaico per euro 91.000,00,
7.      completamento ed adeguamento della biblioteca per euro 337.952,00 e
8.     centro riuso “La miniera” - Chi cerca trova per euro 50.900,00.

Si tratta, evidenzia ancora una volta il Cons. Rizzo, di numeri e cifre straordinarie  che vengono inserite proprio in virtù di tale opportunità, che si vuole cercare il più possibile di sfruttare, che è stata concessa a fine anno dalle norme contabili. 

Diciamo subito che il punto 6 -fotovoltaico per le scuole medie- non dispone  del progetto e quindi resteranno tra i sospesi. Per il punto 8 era previsto un incasso nel corrente anno di 46mila euro da parte della regione che non sono arrivati ed arriveranno nel 2016.
Meritano attenzione anche qui 122mila euro di recupero dell’ICI … che non é poco.







Cominciamo con le minoranze.
Delle minoranze erano presenti il consigliere Cavagna e Carrara. Assente Gandolfi (della serie pariamoci il fondoschiena). Da bravi italiani questi prendono il bilancio come il borsellino per premiare gli amici o stangare gli avversari. Il bilancio di un comune inteso come “meglio questo di quello” secondo i dettami della prima repubblica e con un evidente fastidio perché quel maledetto (per i due consiglieri) Governo Renzi si é permesso (anzi! ha permesso alla Giunta Serra!) che in base ai nuovi principi contabili della legge finanziaria 2016, e al nuovo art. 183 del Testo Unico degli Enti Locali, l'avanzo di amministrazione iscritto a bilancio può essere utilizzato per finanziare l'intero importo del quadro economico di un'opera pubblica, purché le relative spese siano state prenotate, che cioè il bando di gara sia stato pubblicato entro il 31.12.2015.
Le minoranze speravano nell’arenarsi della maggioranza e invece adesso vedono chiaramente che questa giunta porterà a termine parecchie opere.
Altro che giunta  fallimentare o sederenata, insomma.
A essere sderenati a Curno come nel Paese sono invece loro.
Nemmeno stavolta sono stati in grado di illustrare – davanti a una manovra di questa ampiezza. Una proposta alternativa. Un’idea di futuro alternativo a quello della maggioranza.

Vediamo la maggioranza.
Restiamo esterrefatti leggendo che verranno investiti ben 600.000 euro nel CVI1.
Questa é una marchetta che la Giunta Serra fa agli ex del PCI  ed é uno scandalo sia rispetto alla situazione economica nazionale che rispetto alla situazione locale.
 Il CVI1 ha ormai quarant’anni di vita e nonostante i continui rimaneggiamenti é ormai un rottame da buttare.
Non é da buttare solo perché é un rudere edilizio dentro un verde pietoso ma perché l’idea di fondo che indusse gli amministratori del tempo a crearlo oltre a essere fallita economicamente (basta ricordare l’assurdità sbolognata come verità dal consigliere Arnoldi secondo il quale il nostro comune coi soldi del centro commerciale avrebbe potuto mantenere i due CVI1-2) non ha nessun senso all’oggi.
Negli anni ’50-’70 un centro polisportivo poteva essere la risposta pubblica alle esigenze di una società che da contadina diventava operaia (e impiegatizia). Era la risposta ad una società che dalla campagna migrava nella città. Nella casetta popolare o nel condominio. Era la risposta alla scuola dell’obbligo (che difatti usa il CVI1 mezza dozzina di volte all’anno…).
Un centro polisportivo oggi non é più un servizio necessario e fondamentale  che l’ente pubblico deve fornire al cittadino. Così come altri importanti servizi –dall’assistenza gli anziani alla cura scolastica dei portatori di handicap per citare i più gravi e importanti- sono affidati ad operatori esterni, più ancora uno spazio sportivo, non ha senso che sia fornito mantenuto dal comune.
Oggi gli sport a pagamento della frequenza sono benissimo forniti a costi inferiori e qualità migliori dai privati mentre quelli seguibili senza costi dall’utenza trovano spazi organizzati e non organizzati dappertutto.

























Basta un giro sui colli oppure lungofiume per scoprire che l’utenza media di podisti di quegli spazi é maggiore della presenza ai CVI. Basta vedere il “traffico” dei ciclisti amatori.
Quando venne creato il CVI1 c’erano due sport di riferimento: il tennis ed il calcio. Quello dei ricchi e quello dei poveri.
Oggi il podismo e il ciclismo sono quelli maggiormente praticati da TUTTA la popolazione adulta. E’ importante quel TUTTA. E sono sport ecologici in senso ampio.
Basta guardarsi attorno per rilevarlo e non vale prendere per oro colato l’affermazione delle società sportive che da 40 anni monopolizzano (anzi: privatizzano…) i CVI1-2 per cui quei centri sarebbero frequentati da moltissime persone. Ma non dicono mai quanti sono gli esterni a Curno.
Poi, dopo l’errore della Giunta Morelli-Pelizzoli-Conti di inserire la mensa scolastica nel c.d. bocciodromo del CVI1; dopo l’errore (della DC sostenuta dal PCI e PSI e Lega…) di autorizzare il bar del Centro Anziani (alias: “secatoio”) a poche decine di metri; dopo l’errore di quel bando di ristrutturazione del bar-pizzeria residuali dentro al CVI1 (il bar al CVI 1 é sempre stato odiato da qualche IMPORTANTE politico locale…); infine l’errore dei distributori automatici negli spogliatoi ed ORA siamo a questa  spesa di 600.000 euro.
600.000 euro per 350 utenti e non sappiamo nemmeno di dove siano ! .
Se non é clientelismo questo ?!?!.
In almeno mezza dozzina di assemblee pubbliche abbiamo sostenuto che era ora di finirla di spendere soldi pubblici in centri sportivi difatto privatizzati (dalla società sportive) e SEMPRE il politico clientelare di turno rispondeva che i CVI “si mantenevano da soli”.










Noi restiamo del parere che il CVI1 vada  smantellato degli impianti sportivi e destinato a parco pubblico con arredi e piantumazioni semplici e con l’istallazione di un congruo numero di girasoli solari per produrre energia elettrica ed accumularla per tutti gli usi pubblici. Questo parco si andrà a collegare coll’Orto Botanico (altro progetto mandato in malora sia dalla Lega di Pedretti che dal CentroSinistra di Morelli-Conti-Pelizzoli che dagli Arancioni di Serra) e col Vivaio ERSAF (inutilizzato al 70%).

Se poi andiamo a vedere la topografia della zona, chiunque si rende conto di come gli spazi destinati alla scuola elementare, alle medie ed alla biblioteca-auditorium (spazio 1 in giallo nella carta) siano assolutamente più piccoli  rispetto a quelli del vicino CVI1.
Questo ennesimo errore  é merito della giunta Morelli-Conti-Pelizzoli-Serra che hanno “incastrato” la nuova scuola elementare in quello che era e doveva essere lo spazio verde per le medie e la biblioteca.
Non fu “solo” una scelta economica (usiamo al massimo il terreno che abbiamo…) ma anche una “vendetta” politica per svalutare la biblioteca (che essendo un progetto leghista  era “a prescindere” sbagliato).

Da queste scelte (i 600mila euro da investire nel CVI1) della Giunta Serra emerge un’idea vecchia clientelare sprecona del governo del paese.
Sembra di essere ancora negli anni ’70 quando il mitico avv. Arnoldi  spacciava ( con una numerosissima claque che invece mirava piuttosto a qualcosa di assai più sostanzioso e immediato …) l’avvento dei centri commerciali come l’albero degli zecchini d’oro che avrebbe mantenuto i vizietti sportivi dei fighetti e delle fighette curnesi.

Adesso mentre Renzi con la Legge di Stabilità 2016 consente il superamento (in parte) del patto di stabilità come stimolo per la ripresa economica, ecco che i comuni si lanciano di nuovo a spendere  e spandere soldi come nei bei tempi, senza nemmeno  interrogarsi dove troveranno –domani- i denari per il mantenimento e le manutenzioni dell’investimento.
E nemmeno si rendono conto della contraddizione.
L’ass. Vito Conti da un lato asserisce di non volere consumo di territorio nuovo, dall’altro –invece di ridurre gli oneri laddove si trasformi territorio “già edificato” oppure –addirittura- restituire gli oneri a chi trasforma l’edificato in spazio verde (che é un po’ la direzione assunta anche dalla vicina Bergamo) “firma” gioioso anch’esso questo ennesimo spreco di denaro e di spazio continuando ad alimentare la macchina folle per cui “se non hai gli oneri non puoi fare nulla”.
Oggi non basta spacciare  le banalità del PGT a consumo zero di territorio nuovo.
Non basta fermarsi una piccola riduzione volumetrica che serve solo a maggiorare la rendita sul resto.
Penso occorra innestare anche la retromarcia: per la salute, per l’economia, lo sviluppo.



















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